Intervista a Juan Lebron: Ale Galan è más que todo (anche podcast)

Abbiamo intervistato Juan Lebron durante la tappa di Roma di Premier Padel. Gli abbiamo chiesto di descrivere con un aggettivo i compagni che ha avuto in carriera, qualche segreto sulla sua racchetta e come vive la notorietà e l’affetto dei tifosi qui a Roma.

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Ti piace giocare a Roma?
È un campo molto veloce, fa molto caldo e la pallina si alza molto, bisogna saperla controllare bene.

Ti aspettavi così tanto affetto da parte dei tifosi italiani sia per te che per Galan?
Sapevo che qui in Italia c’è tanta gente che segue il padel. Però non mi aspettavo così tanto calore. Sono rimasto davvero sorpreso.

Roma ti piace di più di Copenaghen dove avete perso subito malamente…
Stiamo facendo un grandissimo lavoro. In Danimarca non eravamo tanto in fiducia ma io sono una persona che non guarda al passato ma solo al presente. E sinceramente sono concentrato solo sul torneo di Roma.

Quali sono le maggiori differenze tra World Padel Tour e Premier Padel?
Tante cose.

Le tre più importanti?
La prima cosa è l’attenzione nei confronti dei giocatori.
La seconda cosa è l’attenzione nei confronti dei giocatori.
La terza cosa è l’attenzione nei confronti dei giocatori.

Puoi scegliere di chiudere l’anno al primo posto in Premier Padel o World Padel Tour. Cosa preferiresti?
È una risposta che preferisco tenere per me.

Hai una sola parola per descrivere i quattro giocatori con cui hai condiviso il campo da quando sei pro: Gaby Reca, Juan Martin Diaz, Paquito Navarro, Ale Galan.
Bella domanda…

Gaby Reca.
intelligente. Una persona incredibile. È stato un piacere avere diviso il campo con un giocatore ed una persona come lui. Lo ammiro molto.

Juan Martin Diaz.
Il talento più incredibile nella storia del padel.

Più di Bela?
Bela è il top come Juan Martín. È una domanda difficile. Bela ha tutto il mio rispetto, è una leggenda ed una grandissima persona.
È il migliore assieme a Juan Martín.

Paquito.
Grandissimo amico. Per lui ho ammirazione totale per lui. Ho sempre voluto giocare con lui. Ho avuto l’onore di giocare con lui ed ho quindi raggiunto un mio obiettivo. Per me Paquito è tutto: un amico, una cara persona, ha talento, è un grandissimo lavoratore, per me è speciale.

Ale Galan.
È “mas que todo”. Ha una famiglia incredibile, è una persona incredibile. È sempre positivo. In campo è un vincente. Per me è il miglior giocatore. È un talento, quando si tratta di allenarsi è un animale. Per me è speciale.

Come vivi la notorietà?
Non mi considero una persona famosa. Penso che i famosi siano le persone che vanno in televisione, per il cinema, la moda…
Non mi considero famoso, questa è la verità. Quando avevo 20 anni, ma anche 25, qualsiasi cosa la vivevo con l’emozione di un bambino. Continuo ad essere il Juan Lebron del Porto Santa Maria. Non vivo la vita da famoso. La vivo da persona normale.

Quale è il peso della tua racchetta e quanti overgrip usi?
È un secreto…Ogni volta che chiedo qualcosa al mio brand, Babolat, mi accontenta. È la mia marca preferita in tutta la mia carriera. Stiamo trattando il rinnovo. Mi rendo tutto molto facile. Sono una grandissima azienda. Sono grandi lavoratori. Mi danno racchette che mi piacciono molto. Pesa 360grammi. Né un grammo in più, né un grammo in meno.
Per quanto riguarda l’overgrip metto mezzo grip sotto e poi ne metto uno intero sopra.

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