Mapi Alayeto: A Vigo e Santander sono scesa in campo senza avere sensibilità nelle gambe. Ma io voglio continuare ad essere una professionista
Mapi Alayeto, nel corso di una lunga intervista ad Heraldo, ha parlato della sua malattia, la sclerosi multipla recidivante remittente e della decisione di annunciare questo suo grave problema di salute.
“Lunedì ho annunciato di avere questa malattia ma lo sapevo già da qualche giorno. Non ero certa se fosse giusto dirlo o meno ma poi ho deciso di farlo perché mi aiuta ad assimilarlo ed a dare visibilità a questa malattia” ha detto una delle due Gemelle Atomiche. “So la diagnosi da un paio di settimane”.
“A fine aprile non ho potuto giocare il torneo di Alicante perché questa malattia mi ha creato un serio problema. Ho perso la sensibilità alle mie gambe, erano completamente addormentate. Non avevo sensibilità dai piedi all’ombelico e sono stata ricoverata per cinque giorni dove ho fatto un trattamento con i corticosteroidi” ha continuato.
“I medici mi hanno detto che avrei potuto avere la sclerosi multipla ma mancavano ancora alcuni esame come la puntura lombare e delle altre analisi per escludere altri tipo di malattia. Hanno associato la perdita di sensibilità alle gambe con alcune vertigini avute quattro anni fa. Ho avuto due focolai in un mese” ha aggiunto l’ex numero 1 al mondo.
“Quando sono scesa in campo a Vigo e Santander non stavo bene. Ho giocato con le gambe completamente addormentate. Ho deciso di giocare perché non sapevo ancora se avrei potuto recuperare o meno. Mi sono voluta mettere alla prova. Vedere la mia evoluzione. Lo sapevano solo Majo ed il nostro allenatore” ha detto. “Non sapevo dove fossero appoggiati i piedi. Non sentivo le scarpe in campo. È stato strano. Ma nonostante tutto abbiamo raggiunto i quarti ed ho giocato, nonostante le circostanze, abbastanza bene. È stata una sorpresa. A Marbella la settimana scorsa mi sentivo meglio. Ho riacquistato della sensibilità alle gambe ed avevo solo i piedi senza sensibilità. Ho un formicolio molto forte all’inizio delle partite ma poi passa” ha continuato la campionessa.
“I neurologi mi hanno detto che devo continuare una vita normale. Tuttavia non ho una vita normale. Sono un’atleta professionista che lavora grazie al suo corpo. Gli specialisti mi hanno dato l’ok per continuare a fare la pro fino a quando mi sentirò in grado di farlo. Io voglio continuare a giocare a padel, sempre che il mio corpo me lo permetta. Ora voglio continuare a giocare. Non pensare a medio e lungo termine. Domani non so come mi alzerò. È questo il problema di questa malattia. L’incertezza su quando avrai un focolaio o se lo avrai o meno. Possono passare due mesi o cinque anni o ricominciare i problemi nel pomeriggio. È un roulette. E non sai qualche focolaio potrai avere la prossima volta” ha aggiunto la spagnola.
“L’incertezza è ciò che mi spaventa di più. Non sapere cosa accadrà, cosa ti succederà e quali conseguenze ti lascerà. Ho iniziato a leggere notizie su internet ma c’è da uscire pazzi. Ci sono persone che sono rimaste cieche per tre mesi di fila. Mi ritengo fortunata perché ho perso la sensibilità alle gambe ma sto vivendo la mia vita. Potrebbe andare molto peggio. Mi sforzo di essere ottimista. All’inizio è stato uno shock. Ma sono passati diversi giorni e l’ho assimilato. Conservo il bene che ho nella vita. Da buon aragonese sono molto testarda” ha aggiunto.
“Majo è la persona che più mi è stata vicina. È stata con me in ospedale ogni giorno. Nelle partite che abbiamo giocato ha anche coperto più campo. È la mia metà e ne soffre come me” ha detto. “Sono rimasta stupita dall’affetto ricevuto. I social network ed il telefono non hanno smesso di squillare negli ultimi due giorni. Sono sopraffatta da tanto affetto. Ma la verità che mi da molto coraggio per affrontare ciò che accade. Spero anche che, attraverso il mio caso, le persone che soffrono di questa malattia nel silenzio possano essere rese visibili” ha detto. “Valladolid la prossima settimana? L’idea è giocare. Voglio continuare la mia vita ed il padel è una grande parte.”
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