“Tutti vogliono essere come Belasteguin in torneo ma in pochi vanno ad allenarsi il lunedì mattina”

Jorge Nicolini, uno degli allenatori argentini più riconosciuti e selezionatore della nazionale juniores del suo paese, ha rilasciato una intervista molto interessante a Ole.

“Tutti vogliono essere come Belasteguin nei vari tornei, ma sono pochi quelli che poi il lunedì mattina vanno in campo ad allenarsi” ha detto Nicolini.

Nicolini ha una accademia con circa 70 giovani che sognano di diventare dei pro a Vicente Lopez, a Buenos Aires.

Per partecipare all’accademia tutti sono obbligati anche a studiare.

“La maggior parte dei giocatori sono poco intelligenti in campo e non usano al meglio la testa. Per questo vincono sempre gli stessi” ha continuato Nicolini.

“Nel corso di un’ora di gioco, un giocatore colpisce mediamente la pallina per sei minuti. In quei sei minuti dovrà saper fare tutto quello che ha appreso: dritto, rovescio, bandeja, uscite di parete, pallonetti etc. Tutto ridotto a sei minuti. Ed il resto del tempo? È qui che entra in gioco la testa. Se un allenatore insegna solo l’aspetto tecnico starà formando un grande giocatori di sei minuti ma poco intelligente nel prendere le giuste decisioni campo. Non sto dicendo che deve sapere il Teorema di Pitagora. Ma che sappia usare la testa nei 54 minuti in cui non colpisce la pallina” ha continuato l’allenatore.

“L’impatto della testa in un giocatore non è nelle statistiche, non è un colpo vincente e non è palpabile. Lavorare sulla tecnica con un giocatore forte di testa è più facile. È molto più difficile allenare un giocatore che ha un grandissimo fisico e tecnica ma che quando perde un punto, esce di testa. È complesso cambiare un giocatore che non ha concentrazione o mentalità” ha aggiunto.

“Farsi seguire da un mental coach è fondamentale. L’esperienza giornaliera di ognuno influenza il padel in maniera positiva o negativa. Alcuni che vogliono diventare pro riescono a fare questo processo mentale da soli. Altri no” ha detto Nicolini.

“Belasteguin è il giocatore di maggiore qualità a livello mentale. È quello che gioca più con la testa. Non ha la tecnica migliore del circuito ma riesce a vincere grazie alla sua visione del gioco ed alla sua mentalità. Sa come giocare nei vari momenti del match e sa chiudere quando è necessario.

Lui è attento nei 60 minuti di cui parlavamo prima. Se vede il suo socio nervoso gli parla. È inoltre in grado di cambiare strategia in base agli avversario. Se gli avversari alzano il livello si mette a parlare coin gli arbitri. È attento a tutto.”

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