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Marcelo Capitani: Contento e felice di aver lottato sino al tiebreak del terzo. Padel italiano? Orgoglioso di quanto stia crescendo

Marcelo Capitani: Contento e felice di aver lottato sino al tiebreak del terzo. Padel italiano? Orgoglioso di quanto stia crescendo

Marcelo Capitani, in coppia con la leggenda Godo Diaz, ha superato le qualificazioni dell’Ooredoo Qatar Major, prima tappa di Premier Padel, accedendo in tabellone.
La coppia italo-argentina ha perso al primo turno al termine di un match durato 3 ore, con anche una interruzione di 40 minuti per la rottura della rete, contro Pedro Vera e Jose Maria Mouliaa.
La partita è finita 3-6/6-4/7-6 per la coppia spagnola.

Queste le parole di Marcelo Capitani al termine del match.

Esperienza contro gioventù

Volevamo far vedere che l’esperienza è ancora un punto importante…ma c’è da dire che anche loro sono esperti. Giocano insieme da tanto tempo, in tantissimi tornei. Mi sono trovato bene in campo a livello di prestazione fisica ed atletica. Sono contento e felice di aver lottato sino al tiebreak del terzo, una partita durata tre ore. Ieri (domenica, ndr) abbiamo vinto un’altra partita al terzo, sempre 7-6. Oggi è accaduta la parte brutta. Sono molto contento di aver partecipato a questa prima tappa del nuovo circuito Premier Padel.

Partita condizionata da un fortissimo vento

È stato molto difficile per tutti e quattro. Ma questa situazione ci ha favorito un po’. Perché il non poter colpire la palla con la massima potenza a causa del vento ha penalizzato maggiormente loro, giovani di due metri, contro due giocatori di un metro e cinquanta (ridendo). Ma il vento era uguale per tutti e quattro. È stato molto difficile.

Prima tappa del circuito Premier Padel

Voglio fare i complimenti a Luigi Carraro perché ha trovato la quadra giusta per far crescere il padel non solo a livello economico ma anche a livello di immagine. Questo circuito cresce e quindi tutti dobbiamo curare ancora maggiormente la nostra immagine per dare al padel una visibilità ancora migliore. Il padel è ancora oggi giovane. Ma penso che sia la direzione giusta. Ho trovato una organizzazione ottima, incredibile, sotto tutti i punti di vista. Tanta gente che lavora dietro le quinte. Qui un mese fa c’è stato il top del tennis ed a noi padelisti ci stanno trattando alla stessa maniera. Siamo felici e molto contenti di questa crescita.

World Padel Tour e Premier Padel di pari passo o uno soppianterà l’altro

Per i prossimi due anni questi due circuiti dovranno sicuramente convivere. Penso che possa essere una bella convivenza ed esperienza anche per i giocatori che non possono giocare al World Padel Tour, ma che magari possono giocare questo tipo di tornei. Dobbiamo trovare l’unità di tutti i giocatori. Sarà difficile all’inizio ma stanno lavorando tanto e nella maniera giusta per arrivare al punto di avere un solo circuito. Questo sarà il circuito ufficiale perché dietro c’è la federazione internazionale ed è quello che conta. Per ora dovremo giocare tutti giocare sia il World Padel Tour che il Premier Padel.

Libertà dal World Padel Tour nonostante un contratto di esclusività firmato: è corretto?

Bisogna vedere che cosa dice la legge. Se è legale avere l’esclusiva e non dare la libertà di giocare in altri tornei. Questo è il punto. Penso che tutti i giocatori debbano avere la libertà di poter scegliere dove scendere in campo. Come giocatore credo che possano convivere i due circuiti, almeno per ora, e poi si vedrà. Io sono per l’unificazione di tutti i tornei, così tutti i migliori giocatori al mondo possono giocare lo stesso torneo ed il livello si alza ancora di più.

Livello del padel italiano

Sta crescendo tanto. Sono orgoglioso di questo. Sto lavorando molto con i ragazzi. Bisogna puntare su di loro. La federazione sta lavorando tanto e bene per far crescere il movimento. L’importante è organizzare tanti tornei giovanili, under 10, 12, 14, 16. Questo è il futuro. Ci sono poi tanti giocatori che stanno giocando a livelli alti e faccio loro i complimenti, perché stanno facendo una carriera quasi da professionisti. E questa è la strada per alzare il livello. Ma come detto, dobbiamo puntare sui giovani. Dobbiamo creare poi scuole in tutti i circoli. Non dobbiamo inventare nulla ma copiare quello che è stato fatto in Argentina e Spagna. E poi tra 5-10 anni i nostri ragazzi avranno la possibilità di lottare alla pari con i migliori giocatori spagnoli o argentini.

Prossimo allenatore della nazionale al posto di Gustavo Spector

Io ancora voglio continuare a giocare…

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