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Luigi Carraro: Qatar Major il primo passo di una nuova pagina storica per il padel. Tappa in Italia? Meriterebbe di organizzarla

Luigi Carraro: Qatar Major il primo passo di una nuova pagina storica per il padel. Tappa in Italia? Meriterebbe di organizzarla

Dopo essere stato a Las Vegas per l’inaugurazione dei mondiali senior di padel, il presidente della FIP Luigi Carraro è arrivato a Doha dove si sta svolgendo l’Ooredoo Qatar Open, la prima tappa ed il primo Major del circuito Premier Padel.

Quanta soddisfazione c’è nell’aver messo in piedi in così poco tempo questo circuito?

C’è tanto lavoro dietro di tutta la squadra. Abbiamo iniziato a pensare a questo sogno il 12 novembre e vederlo oggi qui dopo pochi mesi ci riempie di soddisfazione, ma ci spinge ad essere ancora più motivati.
Questo è il primo passo di una nuova pagina storica di questo sport. Una pagina che vede a capo di tutto questo la comunità intera del padel. Questo è il circuito della Federazione Internazionale di Padel, insieme all’associazione giocatori professionistici e Qatar Sports Investment. Questo è il circuito del padel perché non c’è un padrone qui. Noi abbiamo voluto costruire un qualcosa di nuovo, di diverso. Un qualcosa che la comunità del padel meritava di avere.

Quando avete pensato a questo circuito il 12 novembre, quale erano le idee che avevate?

Avevamo in testa tre cose. Costruire qualcosa di professionale, serio, libero. Per noi è fondamentale la libertà dei giocatori. Ed un circuito aperto. Qui non c’è un padrone. C’è un modello organizzativo. Tutti gli organizzatori e tutti i professionisti che sono interessati a fare qualcosa per il padel hanno le porte aperte. Le cose cresceranno negli anni, perché fino al 2024 non possiamo fare più di 10 tornei all’anno. Dal 2024 avremo il calendario aperto. Le porte sono aperte a tutti quanti vogliono il bene di questo sport. È tutto molto semplice. Noi scriviamo le regole con l’associazione giocatori, con i nostri partner commerciali. E tutti quelli che vogliono seguire queste indicazioni sono liberi di organizzare tornei.

Come va avanti la questione con il World Padel Tour ed il contratto di esclusività dei primi 20 al mondo?

Non amo parlare di altri, amo concentrarmi su noi stessi. I giocatori sono persone serie, sono persone per bene, sono persone che amano questo sport e ogni giorno fanno sacrifici per questo sport. Sono sicuro che i giocatori rispetteranno tutto ciò che dei contratti è legale. Chiaro che se un contratto contiene qualcosa che non è legale, non vedo perché i giocatori debbano sottostare a cosa che minano la loro libertà. La carriera di un professionista è breve, se vengono limitati per 2-3-4 anni, rischiano di aver perso il 30/40% della loro carriera. Questi ragazzi e queste ragazze fanno sacrifici tutti i giorni. E perdersi il 30% della carriera per sottostare ad un contratto che non è legale, credo che non vada bene. I giocatori hanno nella FIP un supporto costante e continuo. Noi lotteremo per il giusto e la libertà. Quello che è giusto e quello che è firmato i giocatori lo rispetteranno sempre.

Ci sarà un circuito femminile?

Noi abbiamo iniziato a parlare di questo progetto lo stesso giorno con uomini e donne. L’associazione maschile ha avuto più rapidità nelle trattative e nell’evoluzione delle cose. Con l’associazione femminile le cose vanno avanti un po’ più a rilento ma stiamo dialogando, abbiamo proposto anche a loro un modello di business sulla stessa scia di quello dei maschi. Ci vorrà qualche settimana in più ma a breve arriveranno anche loro.

Conferma quindi che ci saranno dei tornei anche femminili..

Assolutamente sì. Le donne hanno la stessa importanza degli uomini e lo sanno, tra loro avevano votato di iniziare già da questo torneo, poi è chiaro che ci sono delle associazioni, degli avvocati che hanno idee diverse su come portare avanti le cose, però io sono convinto di una cosa. Tutti sanno che questo è un progetto per gli sportivi e la comunità del padel. Gli uomini con la loro associazione lo hanno capito forse prima, le donne lo stanno capendo. Sanno che hanno la stessa importanza dei maschi.

Quando ci sarà l’annuncio delle nuove tappe?

A breve saranno annunciate le nuove tappe. Avendo poche tappe abbiamo puntato sulla qualità sia del torneo che del modo di annunciarlo. Ogni annuncio sarà una sorpresa per il padel, il nostro dovere è di dare tanto a questo sport ed ai suoi appassionati.

Quale è il vostro rapporto con i giocatori?

I giocatori sono parte di questo circuito. Qui stiamo giocando con i vantaggi. Come si è arrivati a questo? Questo è uno dei major, chiamiamoli i Grand Slam del padel. Ce ne saranno 4 ogni anno, forse arriveremo a 5. Volevamo fosse qualcosa di unico. Cosi abbiamo condiviso con l’associazione giocatori l’idea di giocare con i vantaggi. Insieme all’associazione giocatori, che ha fatto una votazione con gli associati, abbiamo deciso di giocare con i vantaggi questo torneo, che è una eccellenza. Noi avremo tre categorie di tornei: i Major, poi avremo l’equivalente dei Master 1000 del tennis che si chiameranno “Plus1” e poi i “Plus2”. Major e Plus1 si giocheranno con i vantaggi, i Plus2 con il punto de oro. Il nuovo circuito è composto da 10 tornei di Premier Padel e 120 tornei di FIP Tour che garantisce punti per la classifica.

Quando uscirà il sito internet di Premier Padel?

Arriverà a breve.

Tutti i giocatori hanno elogiato il trattamento speciale che hanno qui a Doha Premier Padel. Quasi a livello tennistico.

Io vorrei fare ancora meglio. Noi abbiamo iniziato a pensare a questo circuito nel Mondiale (svoltosi sempre a Doha, ndr). Ed al Mondiale ho preteso con forza che venisse trasmesso ogni match. E qui abbiamo fatto uguale. Non c’era campo che non fosse coperto. Questi ragazzi se lo meritano. Hanno bisogno di visibilità per i sacrifici che fanno. I migliori mondo non pensiamo che vengano trattati come re. Se hanno deciso di intraprendere questo progetto significa che non venivano trattati come re. A me interessa che qui si sentano a casa propria. Qui non c’è una società che guadagna soldi da tutto questo. Qui c’è un movimento che deve guadagnare, che è il movimento padelistico internazionale.

Ci sarà una tappa in Italia?

L’Italia è il paese dove il padel è cresciuto di più negli ultimi anni. Un paese in cui il padel cresce così tanto non può non avere una tappa dello Slam. Non è facile organizzare tutto questo. Non creare false aspettative se si farà o dove si farà. L’Italia lo meriterebbe e lo merita.

Il sogno è Roma al Foro Italico..

Sognare bisogna sempre sognare. Poi sta a noi trasformare i sogni in realtà. Lavoreremo per questo.

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