Con il giusto mix tra reverenza e rispetto andiamo a recensire la nuova ML 10 ProCup Luxury Edition 2022 by Miguel Lamperti
Ebbene sì, siamo davanti alla mitica nonché iconica pala di Miguel Lamperti, best buy della casa iberica Nox.
Stiamo parlando della pala per eccellenza, la PURE DRIVE del Padel, una racchetta universalmente riconosciuta dagli appassionati come una delle migliori.
Quasi tutti, prima o poi, si sono fatti un giro sulla ML10.
Partiamo col dire che dopo tantissimi anni (modello che vince non si cambia) Nox ha finalmente deciso di rinnovare e ammodernare la ML10 che risultava si iconica, ma un po’ datata soprattutto tecnologicamente.
Nel 2022 infatti la pala di Miguelito viene prodotta anche in versione Luxury.
Esteticamente è stupenda, con un bel bianco brillante che ne fa da padrone.
Il modello da noi ricevuto è anche perfetto, senza sbavature o difetti di cui ogni tanto pecca il brand.
Mantiene la sua essenza e ormai quasi particolarità nel panorama generale delle racchette, ovvero il tubolare 100% in carbonio ma il piatto 100% in fibra di vetro, più precisamente misto ad una fibra di vetro alluminizzata che dovrebbe dare quel plus di rigidezza e fermezza.
La pala ha un formato rotondo con un bilanciamento medio-basso (25cm)
Il molde è rinnovato, con il ponte che montano tutte le serie luxury più il sistema di antivibrazione laterale avs.
La gomma rimane l’intramontabile Hr3 e il piatto è leggermente sabbiato per garantire maggior effetto.
Il manico è standard, anzi forse un filo troppo corto.
Un’altra novità è il sistema Smartstrap® che consente di cambiare il laccetto (tra i più comodi sicuramente) una volta che lo si ritiene troppo usurato.
Decisamente un ottima idea che garantisce certamente una maggior igiene e pulizia.
La racchetta provata pesa 363 gr.
La ML 10 Pro Cup Luxury da fondo campo
Basta fare 4 palleggi, ma 4 di numero, per comprendere subito il motivo per il quale è trasversalmente riconosciuta da tutti come una delle migliori pale in circolazione o meglio, tra le più facili.
La classica racchetta che consiglieresti ad occhi chiusi.
Sembra di avere un guanto addosso, il feeling è immediato e diretto.
Per chi come me è ormai abituato a giocare con pale fullcarbon sempre più dure, la sensazione di giocare con questa racchetta è davvero particolare e unica.
C’è comfort assoluto, in gergo si che dice la pala è un“burro” perché la morbidezza è davvero considerevole (troppo per i miei gusti ma ci arriverò più tardi)
La fibra di vetro infatti, è molto più morbida ed elastica del carbonio.
La salida de bola è eccezionale, fin troppa.
Il punto dolce molto generoso, la palla va quasi sempre di la.
La maneggevolezza data dal bilanciamento, peso e formato è incredibile.
Motivo per il quale la racchetta si fa apprezzare di più nella fase difensiva piuttosto che in quella offensiva.
Grazie all’elasticità e alla sua salida de bola, le palle che toccano il vetro e rimbalzano basse si tirano su facilmente, basta toccare la pallina.
I pallonetti escono profondi e con facilità.
La ML 10 Pro Cup Luxury a rete
Il tocco e la sensibilità sono di altissimo livello, le volée piazzate, le stop volley si fanno apprezzare.
I colpi dall’alto, come bandeja e vibora, escono con molta facilità, non sarà difficile trovare profondità ma lo sarà invece se si cerca potenza e pesantezza di palla.
I colpi con i quali ho fatto più fatica, sono sicuramente le volée bloccate sulle uscite di parete avversarie (molto spesso dritte al vetro) e la mie uscite di parete di potenza.
Conclusioni
Veniamo infatti al contro della pala perché non è tutto oro quello che luccica.
È davvero troppo elastica e necessita almeno di 3-4 partite per potersi abituare e spingere senza problemi.
La fibra di vetro infatti, ha un po il classico “effetto fionda” quindi per chi non è abituato come me, si rischia di dover giocare col braccio rigido e tirato quando si picchia proprio perché l’uscita di palla è molto generosa.
La racchetta infatti dà il meglio di sé a medio basso regime, lì non ha eguali.
Quando invece si decide di spingere e darci di braccio vengono fuori tutti i suoi limiti.
Ma questo è assolutamente normale, non si può avere tutto.
Il capitolo controllo infatti merita un approfondimento.
Se intendiamo la capacità di piazzare la palla dove si vuole…beh non posso far altro che darle un 10 in pagella.
Se invece intendiamo la capacitò di controllare la palla quando si difende una palla pesante avversaria o si decide di picchiare a tutto braccio…be gli darei un 5.
Lo stesso vale per la potenza, se viene intesa come facilità di generarla, gli darei un 10,s e si intende come potenza assoluta raggiungibile gli darei un 5 perché il piatto flette molto e di conseguenza assorbe un po di energia del colpo.
Come premesso, tutto dipende molto anche dal tempo che si ha a disposizione per abituarsi alla racchetta che è un qualcosa di davvero diverso da quasi tutte le top di gamma.
In definitiva, la pala ha tutti i classici pro e contro della fibra di vetro.
È assolutamente consigliata per chi vuole una top di gamma ed è un giocatore di destra che fa della difesa e della costruzione il suo punto forte. E, diciamolo senza vergognarsi, a tutti piace avere la racchetta che vediamo usare tutti i giorni al World Padel Tour dal nostro campione preferito, pur avendo un livello di gioco ancora base o in costruzione.
Questo non vuol dire che uno di livello medio alto non possa usarla (sinceramente mi sento di escludere un livello alto/professionistico) ma deve essere uno che predilige la costruzione, il tocco e il feeling….astenersi picchiatori insomma.
Il prezzo di listino (euro 295) per i materiali utilizzati è forse un filo troppo alto.
RECENSIONE DI ANDREA TREZZI