Quello che è stato anticipato nelle scorse settimane è diventato realtà.
Franco Stupaczuk e Martin Di Nenno hanno ufficializzato che il prossimo anno giocheranno assieme.
I Super Pibes hanno dominato a livello giovanile fino all’incidente in auto di Di Nenno ad inizio 2016 che li ha portati alla separazione.
“Confermiamo che il prossimo anno giocheremo assieme” ha detto Stupa.
“È passato tanto tempo dall’ultima volta che abbiamo giocato assieme ma ora siamo più maturi, più esperti. Non vediamo che arrivi il 2023 ma siamo con la testa ai tornei di questo finale di stagione” ha detto Di Nenno.
“Vogliamo essere i numeri 1. Lo scorso anno Martin è arrivato vicino ad esserlo in Messico. Quando gli obiettivi sono chiari, tutto è più facile” ha continuato Stupaczuk.
“Puntiamo al numero 1, ma se dovessimo essere i 3 o 4, avremo la coscienza apposto perché avremo comunque dato tutto” ha aggiunto Di Nenno. “Diventare i numeri 1 non sarà facile perché Galan e Lebron stanno facendo bene”.
“Il coach sarà principalmente Carlos Pozzoni. Seba Mocoroa, allenatore di Di Nenno in Argentina, ci sta dando una mano e potrebbe essere anche lui in panchina qualche volta” ha detto Stupaczuk.
“La relazione tra noi è sempre stata bona. Ma quando ci siamo separati ovvio che ci siamo anche allontanati anche per motivi logistici. Io vivevo a Madrid, Franco a Valladolid e ci vedevamo solo nei tornei. Il nostro è stato un distacco sportivo non personale” ha detto Di Nenno.
“Condivido quello che dice Martin. Io ho vissuto per due anni in casa di Martin, ho dormito a casa sua. Vivevamo insieme 24 ore su 24. Il padel è stato ingiusto con noi: condividere l’intera giornata in pista ci ha costretto a separarci fuori perché altrimenti non era fattibile. Era come un matrimonio. Il padel ci ha allontanato perché quando abbiamo finito di allenarci lui voleva giocare alla Play e io volevo fare una passeggiata, per esempio. Quindi per molto tempo ciò che ci ha tenuti vicini è stato il padel, la fiducia nella competizione. E una volta che ci siamo separati, abbiamo smesso di avere contatti quotidiani. Ma se non avessimo giocato insieme per così tanto tempo, forse il nostro rapporto sarebbe stato diverso.”